VOCE, LETTURA, PAROLA: SPECIFIC READING CONDITIONS - part II

“Una coscienza che prima o poi si sarebbe fatta viva”


SRC - Condizioni attuali della lettura d’autore in pubblico

è

un progetto di Pasquale Polidori, Luciano Neri, Michele Zaffarano 

prodotto da Pasquale Polidori - Deposito solventi

ospitato da AOCF58 - Galleria Bruno Lisi - Via Flaminia 58 - Roma

e con la collaborazione della 

Biblioteca di Lingue e Letterature straniere della Sapienza Università di Roma


Siamo alla seconda parte di un progetto che ha creato un’occasione  di indagine molto importante relativa alla lettura d’autore. La prima parte - secondo quanto andavo già osservando - aveva preso in considerazione il corpo dell’autore/poeta nella sua nudità fisica e concettuale di una scrittura - come quella di Michele Zaffarano - che non concede nulla alla vanità lirica, ma che scarnifica le possibilità di un linguaggio che diventa installativo e mai narrativo.  Come scrivevo nel mio precedente post https://roomsforsecrets.blogspot.com/2023/01/corpo-distanza-parola.html la messa in opera della lettura pubblica - in quel caso - veniva espansa utilizzando video, audio (un disco in vinile della lettura proposta dal poeta, prodotto in tiratura limitata), e poi fotografia e stampa tipografica, in una mostra disegnata in uno spazio concepito per la condizione specifica della lettura, in un “concertato” in cui Polidori diventava autore immobile circondato dai segni e dalle proposizioni della sua stessa ipotesi di indagine. 


Ora, nella seconda parte del progetto che si è svolta il 17 e 18 febbraio 2023 sempre a Roma, Polidori crea una condizione di dialogo fra vari operatori artistici e letterari intorno a un Tè in biblioteca, simulando una situazione conviviale, (come è consuetudine di certa arte relazionale) con musica composta e eseguita dal vivo al pianoforte da Michele Sganga e le chiacchiere fra amici di Carmen Gallo, Massimiliano Manganelli, Gian Luca Picconi, Luciano Neri, Cesare Pietroiusti, Pasquale Polidori, Chiara Portesine, Irene Ranzato, Antonio Syxty, Michele Zaffarano e con le componenti del Laboratorio Autoreverse che durante il tempo del tè e delle chiacchiere disegna (o meglio ricalca su fogli formato A4) immagini tratte da un catalogo di documenta/Kassel, utilizzando le ampie vetrate della sala come lavagna luminosa. 


C’è un clima di sorpresa e interesse anche perché una vera e propria indagine/riflessione sulla lettura d’autore ad alta voce della poesia (qualunque essa sia) non si è fatta in tempi recenti, tempi di social-media, di devices e piattaforme digitali. Polidori, con la complicità di Neri e Zaffarano crea la prima scintilla per un argomento di cui si potrebbe continuare a discutere, e lo fa questa volta attraverso un libro dal titolo Autoreverse di Luciano Neri uscito nel 2022 per Tic Edizioni nella collana ChapBooks, diretta da Michele Zaffarano. Autoreverse è anche nel titolo del Laboratorio che ne propone un reading anomalo e che diventa una mostra prodotta dallo stesso Polidori e il Deposito solventi, ma che vedremo solo il giorno successivo a quel tè fra amici,  mostra/reading che vedrà impegnate Alessia Cipro, Chiara Dragone, Claudia Fabi, Alice Granata, Sonia Ilic. 


Autoreverse è il titolo di una plaquette che propone scritture poetiche non consuete, e che causa la relazione Polidori-Neri nell’intento di ricreare condizioni specifiche per una lettura o anti-lettura (o proto-lettura) del tutto. Sarà Polidori a mandare istruzioni scritte via WhatsApp ai figli dello stesso Neri che a loro volta useranno le situazioni proposte da Polidori per “far leggere” brani dell’Autoreverse/libro (scritto dal padre) al padre.


Vedremo quindi nel video del 18 febbraio 2023 proiettato su una parete di AOCF58 in Via Flaminia a Roma, Luciano Neri leggere sotto una coperta (citando Beuys?), o sulla battigia della spiaggia di Arenzano, vestito di tutto punto con cappotto, ma reggendo in una mano il libro/corpo/Autoreverse e nell’altra una reticella colma di succosi limoni della riviera ligure (una pesca “miracolosa”? o il miracolo della trasformazione delle parole in limoni?). E sempre nel video “ordinato” dal Polidori vedremo Neri/poeta/corpo-mutato leggere Autoreverse mentre sbuccia alcune mele e le mangia, costringendoci a una visione parziale delle sue mani e a un ascolto meno comprensibile delle parole pronunciate a bocca piena mentre mastica e legge allo stesso tempo. 


E sarà sempre Polidori a tirare le fila del Laboratorio Autoreverse - formato dal drappello di giovani donne che prima ho citato e che installano nello stesso spazio della galleria le loro condizioni di lettura, dettate da segni e scelte fatte attraverso l’utilizzo di video, foto polaroid, disegni, grafie, espansioni vocali e traduzioni/tradimenti di pagine del libro di Luciano Neri. Il libro fisico, il corpo del libro stampato,  che viene poi in qualche modo appeso/fissato al muro della galleria con scotch da pacchi e/o disseminato, frammentato, frantumato, diventando a sua volta corpo nudo (denudato/permutato) in un’alterità misteriosa e affascinante.


Grande ammirazione - da parte mia - per Pasquale Polidori, e per la sapienza del tutto, per la fatica, l’onestà e puntualità  (concettuale e poi pratica) dell’intero progetto, e grande rispetto per la disponibilità di Michele Zaffarano e Luciano Neri - due poeti/autori di una scrittura complessa - nel mettersi in gioco attraverso i meccanismi dell’arte e della performance, inaugurando in questo modo una seria indagine su “cosa” può diventare la poesia quando è corpo politico e sociale.


Esempi così vanno custoditi e replicati

 



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