Le prime testimonianze dal Seminario sulla Performance concluso a Scuola Grock


Luciano, 2017, nella performance At the present moment (April 26th) 
all is suspended in the hope of a ‘solution’di A. Syxty. Cortile dell'Orologio, Palazzo Litta, Milano (foto Angelo Redaelli)

Al termine delle 3 serate ho chiesto ai partecipanti se poteva far loro piacere scrivere una breve testimonianza sull'esperienza fatta al seminario.
Come ho più volte detto nel corso del seminario una delle caratteristiche della Performance Live è la documentazione: sia essa fotografica che scritta, e sia in fase di studio preliminare (scritto, disegno, progetto), che poi in esecuzione (fotografia, video), e infine in fase di post-esecuzione (scritto, disegno, fotografia, video ecc).

Luciano, 2017, nella performance At the present moment (April 26th) 
all is suspended in the hope of a ‘solution’di A. Syxty. Cortile dell'Orologio, Palazzo Litta, Milano (foto Angelo Redaelli)

Pubblico dunque con il consenso degli scriventi le loro impressioni.
Sono i primi 3 partecipanti che mi hanno mandato un breve scritto e che ringrazio sinceramente della loro adesione, sincerità e lavoro personale.

Le prime testimonianze:

MONICA
Indagare se stessi per essere. Essere l'essenziale, essere un'azione, in un'azione. Essere il proprio corpo. Trovare e riflettere su una genuina espressione di sè. Difficile. Complicato e non automatico. Riflessivo. Interrogativo, ti spinge ad andare oltre i limiti e le barriere del pensiero. Curioso, sperimentale. Emozionante, provante. Dei nuovi occhiali, delle nuove lenti, dei nuovi occhi, un nuovo approccio, nuovo codice. Il codice, la chiave di sè. Da incontrare, da approfondire e non lasciarlo mai per tutto, per la vita. Curioso. Induce a pensare alla facilità con cui agiamo mediante alibi, fino a quando possiamo giustificare, spiegare noi stessi? Sono necessarie per forza le parole o la variante dei supporti che ci offre la vita? Siamo ciò che siamo. Facciamo ciò che siamo. Traduciamo parole, concetti con messaggi del corpo. Con il messaggio di noi stessi. Cercare di essere consapevoli. Imparare, trovare consapevolezza. Tempo. Identità.
Ecco, questi tre giorni di seminario sono stati questo per me. E adesso c'è la voglia di esplorare e approfondire. Grazie dell'opportunità che ci avete dato.
Grazie Antonio. Grazie Susanna. Grazie ragazzi. Grazie Grock.
Grazie veramente.


MAX
Nel seminario sulla performance è stato come esplorare il gesto, il gesto essenziale. Un incontro con la libertà espressiva condensata in un atto profondo e inequivocabile quasi impossibile. Una nuova possibilità per sganciarsi dal bisogno di piacere a tutti i costi con l'attenzione portata solo a far diventare arte il proprio corpo. La ricerca di un atto potente senza equivoci e mediazioni. La cosa che mi ha regalato maggiormente come attore è lo stupore nel vedere il tempo dell'azione sotto un altra forma. Una sorta di squarcio temporale dove lo spazio e l'azione diventano la chiave per entrarci. Ho percepito una possibilità di un nuovo patto con lo spettatore o meglio il visitatore, la sensazione di poter accompagnare l'altro in un tempo più largo dove anche lui abbia la possibilità di stare di respirare attraverso l'azione e di muoversi verso il mistero dell'esistenza solo e al contempo insieme.Un grazie di cuore ai conduttori Antonio Syxty e Susanna Baccari

STEFANO
Svuotare uno zaino e acuire i sensi al massimo grado. Sulla pelle, tracce d’inchiostro che si intravedono appena. Tutt'intorno rumore di passi e una cacofonia doi suoni che si incontrano e ritrovano armonia all'interno di un microcosmo di ripetizione estrema, dando vita a un senso di espansione quasi insostenibile.
La performance è una sinfonia corporea, una scrittura liquida fondata sull'assenza della parola. È un atto intimo, un manifesto di unicità, una confluenza di essenze percettive: tutto si scioglie in un amalgama di stati elementari in cui il performer si immerge per ri-creare una condizione di risonanza, allo scopo di estrarre da se stesso e trasmettere un’unica nota pura e ricchissima.
Ed ecco che azioni semplici e meccaniche come l’aspirare il fumo di una sigaretta o l’agitarsi sotto le coperte durante notte, in preda all'insonnia, assumono una valenza dirompente, da mangiarsi le unghie per la tensione.


Nicole, 2017, nella performance At the present moment (April 26th) 

all is suspended in the hope of a ‘solution’di A. Syxty. Cortile dell'Orologio, Palazzo Litta, Milano (foto Angelo Redaelli)

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