Passa ai contenuti principali

Post

In primo piano

Zio Vanja: Cechov e “la logica della vita”. Parte terza

Quando si prova Cechov a teatro si insegue in modo forsennato una logica.   Lo fanno gli attori, ma lo fanno anche i registi. L’ho fatto anch’io, nel passato. L’ho fatto per una forma di inesperienza della vita, perché non c’è nessuna ragione di cercare una logica in quello che dicono i personaggi creati dal grande autore. C’è solo la possibilità di cercare una sintonia con il loro sentire , che è dettato dagli accadimenti interiori dell’anima. Il più delle volte - cercare una logica, una concatenazione causa-effetto - è solo una scusa, a volte innocente a volte colpevole. Perché nella vita non c’è nessuna logica. E intendo la vita di tutti i giorni. C'è un disegno a noi sconosciuto. Per questo siamo noi esseri umani a tracciare le linee per unire i punti, in modo che poi “possiamo vedere” un disegno da poter spiegare e da poterci spiegare. Ma se nella vita non c’è una logica per ciò che ci accade, perché dovrebbe esserci a teatro? Per gli attori è comprensibile che si cerchi

Ultimi post

Zio Vanja. Un viaggio nel tempo (parte seconda)

La “ragione” di Zio Vanja. Parte prima

Giovanni Testori, racconto di un incontro avvenuto nel 1987