L’essenza della performance è la sparizione. Ancora un video da RFS: Room #2 Il dio /god


Inizio su questo blog a tracciare alcuni appunti per il futuro laboratorio permanente di performance art e performance theatre che si aprirà presto a Milano sotto la mia direzione e con la complicità attiva di Susanna Baccari.

Nel mese di giugno terrò un laboratorio che fungerà da prequel a quello che è stato Rooms For Secrets / Legacy 

1° appunto.

Nel suo libro Unmarked Peggy Phelan una delle più importanti studiose di performance art scrive:
“La performance non può essere conservata, registrata, documentata, né partecipare altrimenti alla circolazione delle rappresentazioni di rappresentazioni, perché se lo facesse, diventerebbe altro. Nella misura in cui cerca di accedere a un'economia di riproduzione, la performance tradisce e limita la propria promessa ontologica. L'essenza della performance è nella sua sparizione”

Il libro della Phelan non è mai stato tradotto in Italia e si trova solo in lingua originale nella sua prima edizione del 1993. La Phelan si inserisce in un grosso dibattito sulla possibilità o meno di una riproduzione tecnica dell’atto performativo o dell’azione.
Ovviamente la Phelan si riferisce nello specifico al grosso dibattito sulla riproducibilità della performance art negli anni ’60, ’70 e ’80. In quegli anni ad assistere alle performance erano pochissime persone e i galleristi ottenevano video-registrazioni o fotografie dell’evento per i collezionisti di settore.

Il caso emblematico su tutti è la famosa e leggendaria performance Shoot del 1971 di Chris Burden, dove l’artista si fa sparare con un fucile da 4 metri di distanza a un braccio da un amico veterano del Vietnam. A quell’evento in galleria sono presenti solo 12 persone.

Lo stesso Burden - maniacale nello scegliere la documentazione delle sue leggendarie performance - sull’argomento della riproducibilità tecnica della performance dichiarerà:

“Tra l'immagine e la performance, scelgo la performance. [...] La fotografia non è altro che un surrogato, lo sanno tutti, ed è per questo che mi piacciono le immagini statiche. Tutti sanno che si tratta di menzogne, sono solo indizi della cosa reale, frammenti, la punta dell’iceberg”

E se di menzogne si tratta - come dichiara il grande Burden - ecco ancora una menzogna da RFS


ROOM 1 - IL DIO - file 1 / Francesca + Gabriele / recorded on March 6, 2019 from 7:30 PM to 9:30 PM




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