Continua la pubblicazione dei primi file per le stanze-capitolo di ROOMS FOR SECRETS

Nell'occasione di questa pubblicazione mi sembra utile poter fare 2 osservazioni.

La prima è che le registrazioni a camera fissa (una Go-Pro) diventa una registrazione statica, per nulla emotiva. E’ una registrazione molto simile a quelle registrazioni ambientali che si usano per i luoghi da video-sorvegliare, come banche e ambienti sensibili.
Questo tipo di registrazione assume qui un significato concettuale. Il file video che viene pubblicato oggi 27 Marzo è il primo file della stanza 1 / Il corpo / che è stata vissuta dalle 19:30 alle 21:30 del 3 Marzo.
Ci si potrebbe chiedere che senso ha pubblicare una video-registrazione che non ha per nulla e in minima parte la portata emotiva, emozionale, delle azioni che sono avvenute dal vivo ormai molti giorni fa nella stanza.
Il senso principale è quello della scrittura.
E’ una scrittura video-temporale dove l’unico elemento di finzione è l’aggiunta - in fase di editing - del file sonoro originale relativo alla stanza in questione. Una scelta che ho a lungo ponderato, ma che fa parte di un processo di ri-scrittura. 
Mentre le scritte che compaiono in sovrimpressione o a scorrimento sono didascaliche  dell’evento registrato e si ripropongono come ennesima scrittura sull’immagine.
Una scrittura sopra la scrittura.
Non c’è quindi nessun intento di documentazione, o di ri-elaborazione di quel tempo vissuto realmente. Non c’è un intento rievocativo, per me. Non c’è un intento affettivo. E’ come una ulteriore mappatura degli eventi legati al tempo e all’azione della performance.
Per intenderci: è un materiale autonomo e come tale andrebbe considerato.
Non va frainteso come materiale evocativo/narrativo.

La seconda osservazione che mi piace fare è poter pensare alle opere di On Kawara, un artista giapponese esponente dell’arte concettuale.
Nel 1966 Kawara iniziò una serie di dipinti intitolati today, completamente monocromatici, la cui unica aggiunta era la data in cui erano stati realizzati. La maggior parte delle opere veniva inserita in una scatola artigianale, con allegato un frammento del giornale del giorno. Se l'artista non riusciva a finire l'opera prima della mezzanotte la distruggeva. Verso gli anni '70 iniziò a creare opere concettuali sullo stesso stampo, ma con frasi banali e apparentemente scontate, sotto forma di telegramma. (fonte Wikipedia)

Se qualcuno avesse voglia può digitare On Kawara in un qualsiasi motore di ricerca per poter avere un’idea della sua compilazione concettuale. 

Vorrei dedicare a lui queste registrazioni.


ROOM 1 - IL CORPO - file 1 / Bruna + Alberto / recorded on March 3, 2019 from 7:30 PM to 9:30 PM


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