RFS - Piccola cronaca / 18 Gennaio 2019


18 Gennaio 

Oggi è un’altra cosa: hanno risolto il problema dell’energia elettrica e finalmente possiamo essere autonomi. 
Anche se i caloriferi ormai sono accesi da quando abbiamo iniziato qualche giorno fa a lavorare e la casa si sta riscaldando poco alla volta, ora che abbiamo l’energia elettrica utilizziamo una piccola stufa che riscalda l’ambiente. 

Ho iniziato a posizionare gli elementi che fanno parte della stanza 4: la vasca di metallo di 1m x 1m che andrà riempita d’acqua e poi la ‘segnaletica’ a terra con i nastri colorati e le piccole ‘aiuole’ di feltro spesso e colorato: rosso e grigio. 
Ho anche iniziato a ‘collegare’ i muri con i vasi di vetro che conterranno acqua colorata: rosso e blu inchiostro. 
L’idea indicata e cercata è quella della ‘trasfusione’ fra ambiente, corpo, desiderio, violenza e fragilità (come indica la pistola a terra su feltro rosso).



Nicole e Agata ingaggiano una sfida fisica intorno alla vasca, suggerita da Susanna. Una sfida che è anche ricerca di equilibrio e di compensazione, fra corpi femminili, intenti a trasformare in alchimia i loro gesti, cercando una reazione all’ immobilità del reale. 

Benvenuti nel deserto del reale - direbbe Slavoj Zizek dopo aver prestato le parole a Morpheus in Matrix delle sorelle/fratelli Wachowski. 

In un piccolo televisore a terra scorrono le immagini di Hitchcock de Gli uccelli che accompagnano le trasformazioni di Agata e Nicole accostandosi in un montaggio ‘casuale’ e misterioso, per certi versi inquietante e affascinante (nota Susanna).


Forse (non a caso) a questa stanza 4 (i desideri) ho istintivamente dato un sottotitolo (come per ogni altra stanza del resto) che recita - e sarà ricordato con una scritta ai visitatori che verranno - entropy versus empirical.

L’intenzione è quella di delimitare un confronto?
Non lo so. Ci sto ancora pensando. E continuerò a farlo. 

Dalla stanza 4 si passa alla Secret Room quella del Saggio Sciocco di cui sarò interprete io stesso come ‘architetto’ della costellazione delle stanze. Emanazione e disegno del tutto, ancora misteriosa e incomprensibile anche per me. (Qualcosa si è - nel tempo - sccumulata. Ma sarà il qualcosa giusto? Chi può dirlo visto che è anche la stanza del Malinteso e dell’impiccio?)


Susanna e io salutiamo le ragazze e ci chiediamo che cosa riusciremo a fare lunedì quando inizieremo a lavorare con Massimo e Salvatore nella stanza 5: lo spazio.

Devo ammettere che Susanna accetta ormai volentieri la sfida che le propongo sempre: quella di non sapere bene in che direzione andare prima di iniziare. 


Si fida e questa fiducia per me è una vera forza, lo confesso.

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